What a difference a day makes.

Nel 1959 la regina del Blues Dinah Washington cantava splendidamente “What a difference a day makes”, una delle mie canzoni preferite. Non si è trattato proprio di un giorno, ma di qualche settimana e precisamente dall’inizio di luglio a ora (19 agosto). Di che cosa sto parlando? Ma dell’uva di Turbiana! Ecco, per chi come me si professa “vignaiolo in divenire”, assistere alla trasformazione dell’uva è strabiliante. Una grande emozione.

Il grappolo di Turbiana al 6 di luglio

Il grappolo di Turbiana al 6 di luglio

A luglio guardavo questi stessi grappoli, devo ammettere con qualche preoccupazione, la maturazione mi sembrava veramente indietro. Avevo anche chiesto a Mattia che mi aveva risposto “deve piovere..” e invece Paolo mi sembrava tutto sommato tranquillo, fiducioso del percorso che la natura avrebbe ancora fatto in poco tempo.

La canzone prosegue “Brought the sun and the flowers where there used to be rain” e così a luglio dopo una settimana di forte pioggia e calo di temperature (e non vi dico a quel punto la mia preoccupazione), è finalmente arrivato il caldo ed il sole. E la maturazione dell’uva si è ripresa superbamente. Adesso ci avviciniamo all’inizio della vendemmia e girare per i vigneti e fermarsi a guardare i grappoli è un incanto.

Il grappolo di Turbiana al 19 di agosto

Il grappolo di Turbiana al 19 di agosto

L’ultima strofa della canzone è “What a difference a day makes and the difference is you”. La differenza sono state queste poche settimane e una natura che ancora una volta mi ha insegnato qualcosa di nuovo.